Cos'è
“The Show” di Manuela De Meo con Elisa Denti. Terzo appuntamento de “l’Anfiteatro delle Storie”. Rassegna di teatro con la direzione artistica di Emanuele Arrigazzi e Allegra De Mandato. 13 giugno Parco “Ragazzi della Benedicta”. Venerdì 13 giugno, presso l’anfiteatro del Parco “Ragazzi della Benedicta” di Serravalle Scrivia, avrà luogo il terzo appuntamento de “L’Anfiteatro delle Storie”, rassegna di teatro con la direzione artistica di Emanuele Arrigazzi e Allegra De Mandato. Alle 21 avrà luogo la presentazione del volume “Le stagioni di Chieketè” Almanacco 2025 (Chieketè/Joker edizioni, 2025). Partecipa Luciano Borghini Presidente “Uniduevalli Borbera e Scrivia”. Alle 22 andrà in scena lo spettacolo THE SHOW un progetto di Elisa Denti e Manuela De Meo scritto da Manuela De Meocon Elisa Denti in cui si investiga il tema del rapporto con il peso corporeo, soprattutto dal punto di vista femminile. Regia Luigi D’Elia. Durante la serata sarà attivo il servizio bar a cura della Pro Loco.
LO SPETTACOLO. Adele è cinica, timida, tagliente e con una bestia interiore assopita sotto il disagio che l'accompagna in ogni momento della sua vita. La incontriamo nel momento in cui si iscrive – involontariamente - ad un corso di wrestling. Ne seguiamo i pensieri più intimi, empatizzando col suo mondo, finendo per affezionarci a lei e alle sue insicurezze. The Show corre tutto d'un fiato verso l'esplosione finale. The Show è una confidenza al pubblico fatta di battute, goffaggini e affetto. Un monologo che triangola tra la vita reale, la mente di Adele e il dialogo con gli spettatori che ci mostra la complessità dell’animo umano. The show parla di alienazione e intimità, della gioia terrificante del cambiamento. Parla di amicizia. Parla di vulnerabilità e di meschinità, di giochi di potere e di incomprensioni, del diritto ad essere felici. Adele sarà libera infine? Troverà il suo posto nel mondo? In un mondo che fa di tutto per essere prestante e competitivo, una storia intima di ascolto e cambiamento nel breve arco di una semplice, e innocua, avventura di wrestling. Una riflessione pungente sul potere personale, la femminilità, i pregiudizi su di sé e sugli altri, e sul senso del limite. The Show è una struggente storia di Wrestling.
L'IDEA – Il senso del potere. Il progetto nasce dall'esigenza di Elisa Denti di investigare il tema del rapporto con il peso corporeo, soprattutto dal punto di vista femminile, e delle implicazioni che comporta sulla personalità. Elisa Denti aveva già avuto modo di affrontare questo tema nella realizzazione di I won't eat: un monologo crudo e diretto sull'anoressia mentale. L'incontro con Manuela De Meo apre ad una riflessione sul senso di inadeguatezza che può derivare da un infelice rapporto con il proprio corpo e di come silenziosamente influisca sullo sviluppo del potere personale. Cercando di individuare il momento e le condizioni che portano allo sviluppo della coscienza della propria personalità, si è indagato sul momento di passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza in cui si sperimenta la capacità di influenzare gli altri. In quella fase in cui la personalità non è ancora definita, l'identificazione con il corpo è molto forte. Dal punto di vista femminile le autrici hanno condiviso la sensazione di quanto la seduzione in quella fase sia fondamentale: la capacità o meno di piacere, “di fare colpo”, dona o meno una sensazione di stabilità e di sicurezza che è difficile sostituire, in quella fase della vita, con altri ambiti di soddisfazione come lo studio o la creatività. Essendo, come dicevamo, così identificati con il proprio corpo, la forma di quest'ultimo e il suo essere più o meno aderente a dei canoni estetici correnti influenzerà moltissimo il senso di potere personale e lo sviluppo organico della personalità. Ed ecco apparire Adele: una donna normale di circa quarant’anni. “Io sono normale, media, non grassa, non magra, non bella non brutta, capelli castani occhi marroni, naso dritto, orecchie niente di eccezionale... Sono alta 1metro e 60, oscillo tra i 59 e i 63 kg… Sono un’innocua donna in sovrappeso. Posso solo aspirare alla medietà? La incontriamo nel momento in cui varca la soglia della palestra dove sta per iniziare un corso di wrestling a cui è stata costretta ad iscriversi. Vivremo attraverso il suo sguardo l'impatto e la scoperta di questo mondo così lontano dal suo, dove le regole e i canoni di apprezzamento sono molto diversi da quelli in cui si era sempre trovata e insieme a lei viviamo la parabola che nel giro di un mese la porta a cambiare il suo sguardo su se stessa e sul mondo, si smuove qualcosa in lei, un piccolissimo granello di sabbia si mette in modo mettendo in moto cambiamenti saranno enormi.
WHY WRESTLING? Il Wrestling è un mondo che, ai fini di questo progetto, porta con sé il concetto di ribaltamento carnevalesco. È un universo grottesco, gonfiato e deformato nell’esagerazione e nell’esasperazione di una cultura, quella americana, che si è sedimentata nel nostro immaginario pur non appartenendo alla nostra esperienza quotidiana. E' il pretesto e la cornice appropriata per entrare nell’intimo di un tema profondo sfruttando l’ironia che può essere stimolata da quell’ambientazione. Il wrestling, legato alla lotta e allo show, come una moderna lotta con i leoni da Colosseo, rappresenta un ambiente in cui l’estetica e l’attitudine del corpo femminile si apre a possibilità totalmente al di fuori di una norma comunemente condivisa. Nel wrestling vengono rappresentati degli archetipi, dei personaggi estremi che rappresentano il male e il bene, i vizi e le virtù umane, e vengono fatti combattere. La lotta tra bene e male esorcizza la nostra voglia di giustizia, soddisfa l’istinto animale che ci porta a combattere, a provare rabbia, risponde alla nostra voglia di rivalsa e vendetta. Il wrestling e la comicità che può scatenare, sublima tutto questo creando uno show divertente e surreale. A combattere sono le donne, donne diverse, con corpi inconsueti, esagerati, dove il peso e la forma assumono un valore lontano dal quotidiano. Adele scoprirà come applicare questi valori nuovi alla sua vita quotidiana, scoprendo potenzialità nascoste sotto la sua cosiddetta “normalità”.
LA FORMA SCENICA. Adele racconta in diretta quello che le accade e che vede creando una triangolazione tra l'azione agita, il racconto e il commento diretto con il pubblico. La nostra ricerca si basa sul mettere in scena spazialmente questi tre diversi piani che generano un ritmo costante. Gli elementi scenici sono essenziali ed evocativi, quasi invisibili, tratteggiano ambienti che le parole coloreranno via via di immagini e significati vivi.
IL PROGETTO E LE LINEE DI SVILUPPO. La prima fase del progetto si è sviluppata grazie alla collaborazione con Francesco Niccolini nella cornice del laboratorio “Montagne Racconta” a Maggio 2019 organizzato da Michela Simoni all'interno dell'omonimo Festival di narrazione. In questa prima fase di creazione è stata scritta una parte del testo. Ad affiancare Francesco Niccolini nella direzione del laboratorio, c'era Luigi D'Elia, attore e regista. Da qui è nata la collaborazione con Luigi D’Elia, al quale è stata affidata la regia. Il Lavoro ha preso forma attraverso residenze artistiche con più tappe suddivise tra L’associazione Culturale S.T.A.R. di Torino e le Sementerie Artistiche di Crevalcore, produttrici insieme ad Elisa Denti, dello spettacolo. L’intenzione è stata quella di allontanarsi dalla forma classica di narrazione per alternare con scene agite il racconto della storia.